Autore e interprete di un repertorio che appartiene al cosiddetto "teatro civile", si occupa di drammaturgia dagli anni settanta. La sua attività si distingue per il gusto dello studio dei testi e della ricerca delle fonti e per l'accostamento continuo dei fatti a trovate teatrali spesso dissacranti e ironiche; i suoi spettacoli, in questo modo, affrontano tematiche complesse.Paolini - i cui spettacoli sono per la gran parte sviluppati in monologhi spesso recitati in lingua veneta : un teatro che, sulla scia della lezione del "Mistero buffo" di Dario Fo, si fonda sul racconto di un "performer" che - senza trucco, costumi o scenografia - assume la funzione di narratore, con la propria identità non sostituita, cioè senza interpretare un personaggio.Si è soliti ascrivere alla prima generazione della narrazione, oltre a Paolini, anche Laura Curino e Marco Baliani: le voci più significative della "seconda generazione" sono invece Ascanio Celestini, Davide Enia, Giulio Cavalli e Mario P... Continua su Wikipedia